giovedì 18 novembre 2010

Riflessione sui disturbi specifici dell’apprendimento

Cari colleghi, come saprete la nostra scuola è inserita già da diversi anni in un progetto di screening che viene effettuato nelle prime classi degli istituti professionali della nostra città, per evidenziare la presenza di eventuali allievi con D. S. A. (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).
Questi disturbi sono disabilità specifiche dell’apprendimento di origine neurobiologica:
DISLESSIA: difficoltà a leggere in modo corretto e fluente
DISGRAFIA: disturbo correlato al linguaggio scritto che riguarda abilità esecutive della scrittura
DISORTOGRAFIA: disturbo della componente ortografica
DISCALCULIA: disturbo nell’apprendimento del calcolo e del sistema dei numeri

Tutto ciò in allievi intelligenti, indenni da problemi cognitivi, sensoriali e sociali, provoca un forte divario tra le potenzialità cognitive e le richieste della scuola.
L’esperienza ci insegna che spesso arrivano in prima ragazzi con vissuti estremamente negativi rispetto alla propria esperienza scolastica, che non sanno che la causa delle loro difficoltà è imputabile a questo tipo di disturbi.
La normativa non prevede la presenza dell’insegnante di sostegno per i DSA, ma ci obbliga ad adattare la nostra didattica alle loro esigenze con alcune strategie didattiche e modalità compensative , dispensative che possano rispondere meglio alle loro esigenze. Vi allego pertanto alcune indicazioni che spero possano esservi utili, tenendo sempre presente, che al di là delle definizioni, in realtà esistono fortissime differenze individuali, che ci chiedono di conoscere e cercare di comprendere al meglio i nostri ragazzi.

ALCUNE ATTENZIONI PER UNA DIDATTICA EFFICACE

Lasciare più tempo nei compiti, negli esercizi, segmentare le richieste, fare pause
Leggere ad alta voce in maniera espressiva, in modo che la parola entri sotto forma di immagine
Evitare di usare solo lo schema: spiegazione- studio- interrogazione, ma alternarlo con discussioni, lavoro a piccolo gruppo, brain-storming, visioni di video,
Spiegare all’inizio della lezione di che cosa si parlerà e alla fine fare un breve riepilogo dei contenuti fondamentali che andranno ricordati
Utilizzare schemi alla lavagna, parole chiave, mappe mentali e concettuali, anche con colori diversi, proporre immagini, che sfruttano la memoria visiva
Soprattutto nelle discipline scientifiche o tecniche, lasciare che lo studente tenga davanti formule, schemi, ecc…
Cercare di trasformare i contenuti in “racconti” attivando anche gli aspetti evocativi e immaginativi
Presentare i libri di testo, evidenziando i suggerimenti extratestuali (immagini, parole in neretto, riassunti finali, titoli…) e operare semplificazioni testuali (alleggerire il carico informativo, ma anche la forma grafica di presentazione)

LIMITARE LE DIFFICOLTA’

Programmare le interrogazioni
Dargli le possibilità, se vuole di registrare le lezioni
Durante l verifiche:
1. preparare prove strutturate, a risposta multipla, completamenti, vero/falso ecc…
2. segmentare le verifiche per argomenti
3. valutare separando gli errori ortografici da quelli di calcolo e di contenuto (dare due valutazioni separate)
4. fare contratti individuali con i ragazzi per motivarli

utilizzare tutti gli strumenti compensativi-dispensativi previsti dalla normativa.

Buon lavoro

Maria Teresa Borsalino

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